introduzione bibbie - CEDIDO Viterbo

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introduzione bibbie

Incontri e Mostre

Le "Bibbie" nelle biblioteche ecclesiastiche viterbesi
Mostra in occasione della XIV^ Settimana della cultura


Guida alla Mostra

Cosa c'è di più ovvio che trovare bibbie in una biblioteca ecclesiastica?. In questa Mostra quindi sembra non esservi nulla di originale. Eppure lasciatevi accompagnare in questo breve viaggio e alla fine scoprirete molte cose per niente ovvie e che forse giustificano il lavoro fatto per mettere insieme questa Mostra, la prima di una serie che si svilupperà in relazione alle scoperte che faremo ordinando e catalogando le biblioteche ecclesiastiche della Diocesi di Viterbo che sono nella tutela del Centro di documentazione per la storia e la cultura religiosa di Viterbo. La Mostra del 2012 è costruita esclusivamente sul patrimonio librario della Biblioteca del Capitolo della cattedrale di Viterbo che, nelle pagine che seguono, è chiamata Biblioteca capitolare.

Una breve introduzione storica

IL termine "Bibbia" deriva dal greco biblìa e significa "libri": non è perciò un  libro, ma una collezione di libri, che, in numero differente, costituiscono il libro sacro per ebrei e cristiani (cattolici e chiese riformate).
Per gli Ebrei la Bibbia è la Tanak, un acrostico formato dalle iniziali di tre gruppi di libri. Il primo è la "Torah", parola tradotta come "legge", dal greco nomos, ma che ha il significato più ampio di insegnamento, istruzione. Comprende le vicende relative all'alleanza di Dio con il popolo ebraico e le istruzioni/insegnamenti che Dio diede a Mosè sul monte Sinai. E' formato da cinque libri: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Nella tradizione cattolica questi libri  costituiscono il Pentateuco (=cinque rotoli chiusi in cinque astucci, uno per libro).  Il secondo gruppo sono i "Nebi'im" cioè gli scritti dei Profeti (i maggiori: Isaia, Geremia, Ezechiele e 12 profeti minori); i terzo gruppo sono i "Ketubim" cioè "gli Scritti": si tratta di libri di genere diverso, come i Salmi (la preghiera dell'uomo ebreo), alcuni testi sapienziali (la riflessione dell'uomo ebreo sui problemi dell'esistenza umana): Giobbe, Qoelet etc.ed altri libri storici.  
Tutti questi libri fanno parte anche della Bibbia cristiana; i Cattolici (e gli altri cristiani) concordano nel dividere la collezione dei libri della Bibbia in due parti: il Vecchio o meglio Antico Testamento e il Nuovo Testamento, ma hanno pareri discordanti sull'identificazione di che cosa vada compreso e cosa vada escluso dalla collezione. Nella individuazione del numero e nella identificazione dei libri dell'Antico Testamento le Chiese riformate condividono le opzioni degli Ebrei, che ritengono canonici solo i libri scritti in origine in ebraico e aramaico.
Per i Cattolici i libri dell'Antico Testamento (=antica alleanza tra Dio e il popolo ebraico) comprendono anche alcuni libri che sono giunti dalla cosiddetta Septuaginta (LXX), la traduzione greca della Bibbia ebraica. Ad Alessandria d'Egitto esisteva "una numerosa e importante colonia giudaica. I suoi membri, ellenizzati, avevano bisogno di una traduzione in greco dei libri sacri e la Lettera di Aristea racconta " come, dietro richiesta del re Tolomeo II Filadelfo (285-246 a.C.), il sommo sacerdote Eleazaro avrebbe inviato settantadue anziani di Gerusalemme ad Alessandria con l'incarico di tradurre la legge. Sarebbero stati alloggiati all'isola di Faros e là avrebbero condotto a termine il lavoro in settantadue giorni". La storia probabilmente si mescola alla leggenda, ma è certo che in quell'epoca fu tradotto in greco il Pentateuco e altre parti dell'Antico Testamento e quel testo è rimasto identificato come la Bibbia dei Settanta.  Alcuni di questi libri, scritti in greco, sono entrati a far parte della Bibbia cattolica: Giuditta, Tobia, Primo libro dei Maccabei, Secondo libro dei Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruc e alcune aggiunte in Daniele ed Ester. Complessivamente l'Antico Testamento comprende 31 libri, divisi in quattro gruppi che si riferiscono ad un periodo storico che va dal X al II sec. a.C.: il Pentateuco; i Libri storici (Giosuè, Giudici, Samuele, i Re e altri), i Libri poetici o sapienziali (come quello di Giobbe, i Salmi, i Proverbi, etc.), i Libri Profetici.
Il Nuovo Testamento (=la nuova alleanza tra Dio e tutti gli uomini in Cristo) è libro riconosciuto sacro solo per tradizione cristiana, in quanto contiene la memoria delle azioni e delle parole di Gesù di Nazareth e la narrazione delle origini della Chiesa. Anch'esso comprende un insieme di libri di diversa lunghezza: i Vangeli (i tre cosiddetti "sinottici": Matteo, Marco, Luca, più il vangelo di Giovanni; gli Atti degli Apostoli, le Lettere di Paolo e le Lettere cattoliche, così dette perché rivolte a tutti i credenti. Infine il libro dell''Apocalisse) o della Rivelazione, l'ultimo libro della Bibbia. Complessivamente per la Chiesa cattolica i libri dell'Antico Testamento sono 31,  mentre per gli Ebrei e gli altri Cristiani sono 241, quelli del Nuovo Testamento sono 27 per i Cattolici. Il numero dei libri dell'Antico Testamento, anche per la Chiesa cattolica, non è sempre stato costante: quelli appena riportati si sono affermati per una tradizione che ha nel Concilio di Trento il suo momento decisivo. A partire dal XVII secolo tra Cattolici e Riformati non vi è alcuna differenza nel riconoscimento dei libri che formano il Nuovo Testamento.
Ma cosa ha fatto sì che questi libri fossero qualificati come libri per eccellenza, libri sacri (da cui l'espressione "Sacra Scrittura" per identificare Antico e Nuovo Testamento)? "Il criterio generico della loro scelta fu che l'antica tradizione, prima giudaica e poi cristiana, li riconobbe come libri "sacri", a differenza di altri libri che non furono riconosciuti tali; la base poi di questo riconoscimento, ossia la qualità intrinseca per cui un libro venne riconosciuto come "sacro", fu l'"ispirazione" del libro stesso, per cui questo non è un libro umano, bensì divino, e ha Dio come autore principale e l'uomo come autore secondario o strumentale".  Fin dai primi secoli della storia della Chiesa si vennero individuando una serie di libri che furono detti "canonici" perché inseriti nella collezione dei libri della Bibbia. La discussione all'interno della Chiesa fu molto vivace sin dai primi secoli a proposito di quei libri dell'Antico Testamento scritti in greco che gli Ebrei definivano apocrifi e che anche alcuni autori cristiani definivano non-canonici. I cattolici hanno chiamato questi libri deuterocanonici a  voler significare che non erano accettati da tutti, ma il Concilio di Trento (1545-1563) li ha inclusi tra i libri canonici, cioè riconosciuti come libri sacri dalla Chiesa.
Il Vecchio Testamento fu recepito in Occidente attraverso la versione greca dei Settanta dalla quale trassero origine le versioni in latino che cominciarono a circolare già dal II secolo dopo Cristo. La più famosa traduzione dal greco e dall'ebraico è quella fatta da s. Girolamo verso la fine del IV secolo d.C., che oggi è nota come Volgata e che ha riguardato i Vangeli e altre parti del Nuovo Testamento e buona parte dell'Antico Testamento. Il Concilio di Trento dichiarò "che la Volgata era tra le versioni latine della Bibbia la sola autentica" ma riconobbe che anch'essa doveva essere emendata.4 Versioni della Bibbia furono presto realizzate nelle principali lingue presenti nel mondo cristiano medievale. In italiano le prime parziali versioni risalgono a prima di Dante.

La stampa

Le prime versioni a stampa nella nostra lingua sono del 1471, a Venezia: una del tipografo Vendelino da Spira e l'altra di Niccolo Jenson. Negli anni del Concilio di Trento fu emanata la disposizione che di fatto impediva la lettura della Bibbia in italiano se non dopo speciali permessi. Questo bloccò la diffusione di versioni in italiano della Bibbia fino alla fine del XVIII secolo mentre si moltiplicavano le versioni della Bibbia in latino, tedesco, francese, spagnolo, inglese.
La diffusione della stampa consentì di realizzare imprese molto più difficili in precedenza come fu la pubblicazioni di bibbie poliglotte cioè con i testi posti in parallelo nelle diverse lingue originali o usate sin dall'antichità per le traduzioni: l'ebraico, l'aramaico, il greco, il latino. Tra le più famose è la Bibbia complutense stampata in Spagna, ad Alcalà de Henares (in latino Complutum) nel 1514-1517 in 6 volumi: ha il testo in ebraico, in latino nella versione della Vulgata e nella traduzione dalla Bibbia dei Settanta, in greco e latino per il Nuovo Testamento.
La poliglotta stampata ad Anversa da Cristoforo Plantin nel 1569-1572 in 8 volumi è detta "Regia" perché patrocinata dal re di Spagna Filippo II. I suoi testi sono in ebraico, latino, greco, aramaico e siriaco (per una parte del Nuovo Testamento). Una copia di questa Bibbia è esposta nella Mostra. Altre poliglotte furono stampate nei secoli successivi fino ai nostri giorni.
Una lunga tradizione vuole che la Bibbia  sia  stata il primo libro a stampa a vedere la luce a Magonza tra il 1450 e il 1460 (la cosiddetta Bibbia di Gutenberg): è stampata su due colonne per pagina e con 42 linee di stampa.
Il primo libro stampato in Italia sembra uscire dai torchi di due tedeschi che si erano stabiliti a Subiaco (o a Roma) tra il 1464 e il 1465 (Martin, 228) ma nel decennio successivo sono una decina i luoghi in Italia dove si stampano libri che diventeranno circa cinquanta nel 1480.7  Già alla fine del 1400 Venezia è saldamente la capitale dell'editoria in Italia e consoliderà questo suo primato lungo tutto il secolo successivo. E a Venezia vedranno la luce molte delle edizioni della Bibbia che costituiranno presto non solo il libro più frequentemente stampato ma anche il libro più diffuso nel mondo occidentale. Sono centinaia in Europa le edizioni della Bibbia in latino solo nel secolo XV (uno studioso ne ha contate 437 in quei primi cinquant'anni di vita della stampa) e oltre a queste "undici in tedesco, tre in basso-tedesco, quattro in italiano, una in francese e poi in spagnolo, in fiammingo o in boemo".8 Da allora la Bibbia ha continuato ad essere stampata in moltissime versioni, con edizioni integrali o parziali dei libri, con illustrazioni, con commenti, fino a divenire a tutt'oggi la collezione di libri più diffusa nel mondo cristiano ed ebraico.

 
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